L’Associazione Amici dei Musei di Vercelli organizza come prima gita del 2017 una escursione a Verona per visitare domenica 19 febbraio 2017 la mostra “I MAYA: Il linguaggio della bellezza“.
All’interno del Palazzo della Gran Guardia si potranno ammirare le opere prodotte da una grande civiltà antica e misteriosa, realizzata da un popolo fantasioso e creativo in una esposizione allestita con particolare attenzione per le tematiche specificamente artistiche.
Sono esposti ben 250 reperti, sculture in pietra, stele monumentali, elementi architettonici, figurine in terracotta, vasi, maschere in giada, collane, orecchini, strumenti musicali e incensieri.
Si avrà quindi la possibilità di esplorare gli aspetti artistici di una delle civiltà più affascinanti dell’America precolombiana che ha sviluppato una propria tematica della bellezza, anche con interventi sul corpo umano per modificarne l’aspetto fisico per ragioni estetiche.
Nel mondo dei Maya la bellezza aveva un ruolo decisamente importante, la popolazione era solita realizzare quotidianamente acconciature per capelli e pitture sul viso e sul corpo, tutto secondo canoni creativi sebbene regolati da rituali tradizionali.
Alcune di queste pratiche quali tatuaggi, cicatrici e modifiche permanenti sulla scarificazione del viso, decorazione dei denti, la modifica artificiale della testa, lo strabismo intenzionale, la foratura su orecchie, naso, labbra, cambiavano per tutta la vita l’ aspetto della persona, allo scopo di evidenziare identità culturali e di appartenenza sociale.
Ugualmente l’abbigliamento, rappresentativo di un linguaggio che andava toccare elementi essenziali e basilari della personalità, della cultura e della condizione sociale, della professione o provenienza e addirittura dello stato d’animo: così per la popolazione dei Maya impegnata nei lavori agricoli il suo abbigliamento era semplice, le donne con la blusa chiamata ”huipl”, la tunica e la gonna, gli uomini il perizoma e un lungo mantello sulle spalle, mentre per i nobili erano assegnati costumi elaborati con cinture, collane , copricapo e pettorali tempestati di pietre preziose e piumaggi, tessuti ricchi di colori lavorati come il broccato.
I Maya adoravano divinità ed entità sacre a questi dei era stata attribuita l’origine di quei terrificanti fenomeni naturali di cui erano terrorizzati.